a) Ho
parlato oggi con un amico, dotato di due normali figli: stanno per chiudere l’ azienda
privata in cui lavora, come molte altre qui intorno nell’Altomilanese, come
molte altre nel nordest e nel nordovest, come molte altre in centro sud, isole
comprese. Per aiutare la colleganza ad arrivare a Natale - poi per il 2015 si
vedrà – hanno adottato dei contratti di solidarietà riducendosi in parte lo
stipendio, lavorando straordinari non pagati, sostenendosi anche con acquisti
solidali e via discorrendo. D’accordo con proprietà e sindacati. Si interpreta
il vecchio lavorare meno, lavorare tutti, aggiungendo: guadagnando meno ma –per
ora- tutti.
b) Ho parlato oggi con un’ amica, dotata di un normale
figlio. Lavora in un’azienda pubblica la cui utilità è in ragionevole fumus di esser
dubbia. Per aiutare la colleganza dell’ azienda suddetta ad avere uno stipendio
non bloccato fino all’anno prossimo, stanno pensando a forme di sciopero
incisive, ma fanno una certa fatica a trovarle dato che metà dei suoi colleghi
(a sua detta) già non lavora di suo in tempi normali.
Le ho fatto presente la differenza fra i punti A e B,
aggiungendo fra l’altro che ormai è conclamata la deflazione, il che vorrebbe
dire che il costo della vita sta calando, e che questo toglierebbe parte delle
vecchie motivazioni alle eventuali ragioni
di aumenti. Mi ha risposto: però è da anni che non li ricevo, gli aumenti,
non voglio fare la guerra dei poveri ma il figlio ce l’ho io, mi spiace per un
sacco di cose.
Non ha detto: “certo che ho un certo culo, oggi come
oggi, a sapere di avere la tredicesima
assicurata a Natale e la prospettiva che pure a gennaio arriverà lo stipendio
che prendevo a dicembre”.
c) Io faccio il lavoro sporco delle partite IVA verso clienti
aziendali (il che vuol dire che no fattura no money, sì fattura sì 50% di tax, no presenza -magari per malattia- no pay),
di certo non so se il mese prossimo lavoro, sono quello a cui dicono “se ti sta bene
il prossimo seminario lo gestisci a – 20% rispetto a quello di giugno, se no
c’è qui fuori la fila”.
Non posso scioperare perché non mi si fila nessuno, praticamente come categoria ho un senso vero solo come
bersaglio di dubbi sulla moralità, e non posso nemmeno ridurmi da solidale il
mio fee perché lo sta già facendo il cliente al posto mio.
Siccome nessun
giornalista viene ad intervistarmi per sapere come mi sento, lo scrivo qui: non
per dare giudizi, ma mi sento il più pirla del gruppo.
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