Allora: papa Francesco, con tutto il casino che gira al momento, decide di andare comunque in Africa.
Qualcuno pensa che crei milioni di
problemi alle sicurezze di mezzo mondo per la sua voglia di essere il protagonista
dell’occidente. Qualcun altro pensa che lo fa perché è davvero il protagonista
dell’occidente, un faro di cui c’è un gran bisogno perché nessun altro lo sa
fare, un faro che indica la via del coraggio misericordioso, e comunque del
coraggio di vivere i propri valori malgrado e nonostante il terrore. C’è chi
pensa che cerchi il martirio, d’altronde lui è uno dei pochi che ci mettono non
solo la faccia ma anche tutto il resto per quel che credono…
C’è chi pensa d’altra
parte che in realtà non corra rischi: se diventasse martire allora sì che
partirebbe la crociata (l’undicesima per chi pignoleggia storicamente), e
l’ISIS è tutto meno che cretino: sarebbe un disastro definitivo per il califfo
e tutti quelli che lo sostengono più o meno chiaramente. Salvo il fatto che a quel
punto sarebbe Al Baghdadi a diventare il martire della sua fede, e c’è chi
pensa che questo sia il suo vero obiettivo, o almeno l’obiettivo di quelli che
lo spingono avanti con soldi e armi...
Ma c’è chi pensa che se l’ISIS non ha
comunque interesse al momento a creare questo o quel Grande Martire, altri lo sono
parecchio: fabbricanti di armi, finanzieri occulti, petrolieri e così via, e quindi
saranno loro a tirare il grilletto per scatenare il putiferio finale...
Senza
dire che c’è chi pensa che tutto ciò è orchestrato dagli Americani che vogliono
riprendere il dominio del mondo, dopo essersi abbattuti da soli le torri
gemelle, usando i Russi come teste di ponte nel vicino oriente, a cui dare poi
la colpa di tutto.
E sarei io il pirla….