mercoledì 15 ottobre 2014

CORNA E AUTOMOBILISTI



Sono consapevole di esser vivo per miracolo. 

Branchi di cervi, daini e cerbiatti improvvidi si appostano a lato delle nostre strade e perfino autostrade (benché queste siano recintate severamente), pronti a balzare verso il suicidio al primo giungere di auto, moto o trattore che arrivi.

Viaggiando parecchio in macchina, a causa di questi aggressivi ruminanti sicuramente sarei perito in un cumulo di lamiere se non ci fossero i tanti salvifici cartelli rappresentanti tali pericolosi ungulati,  cartelli che con tanta solerzia mi avvisano del pericolo costante.
Costante davvero, se girando per trenta chilometri attorno ad Arezzo per esempio ne ho incontrati 27, praticamente uno a chilometro.

Tutti gli automobilisti aretini, evidentemente, ci fanno molta attenzione,  ecco perché non si vedono montagne di carcasse di cervi, daini e cerbiatti al bordo di ogni statale o provinciale o comunale:  grazie ai numerosi avvisi, li scansano con perizia.

A me, devo dire, in realtà e in quasi cinquant’anni di guida non è mai capitato di vederne uno neanche sull’Amiata, neanche in Val di Non, neanche a bordo sentiero, neanche in zone di riproduzione; però si deve tener conto che sono pirla fin da giovane…

Dovessi basarmi sulla mia esperienza però avrei  un’idea: perché non cominciare la spending review  dal blocco di produzione  di questi cartelli? Ormai lo sanno tutti che dietro ogni cespuglio a bordo strada si nasconde un daino pronto a balzare sulla linea tratteggiata centrale.

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