mercoledì 15 ottobre 2014

CORNA E AUTOMOBILISTI



Sono consapevole di esser vivo per miracolo. 

Branchi di cervi, daini e cerbiatti improvvidi si appostano a lato delle nostre strade e perfino autostrade (benché queste siano recintate severamente), pronti a balzare verso il suicidio al primo giungere di auto, moto o trattore che arrivi.

Viaggiando parecchio in macchina, a causa di questi aggressivi ruminanti sicuramente sarei perito in un cumulo di lamiere se non ci fossero i tanti salvifici cartelli rappresentanti tali pericolosi ungulati,  cartelli che con tanta solerzia mi avvisano del pericolo costante.
Costante davvero, se girando per trenta chilometri attorno ad Arezzo per esempio ne ho incontrati 27, praticamente uno a chilometro.

Tutti gli automobilisti aretini, evidentemente, ci fanno molta attenzione,  ecco perché non si vedono montagne di carcasse di cervi, daini e cerbiatti al bordo di ogni statale o provinciale o comunale:  grazie ai numerosi avvisi, li scansano con perizia.

A me, devo dire, in realtà e in quasi cinquant’anni di guida non è mai capitato di vederne uno neanche sull’Amiata, neanche in Val di Non, neanche a bordo sentiero, neanche in zone di riproduzione; però si deve tener conto che sono pirla fin da giovane…

Dovessi basarmi sulla mia esperienza però avrei  un’idea: perché non cominciare la spending review  dal blocco di produzione  di questi cartelli? Ormai lo sanno tutti che dietro ogni cespuglio a bordo strada si nasconde un daino pronto a balzare sulla linea tratteggiata centrale.

lunedì 13 ottobre 2014

ON AIR (alla radio)



Oggi volevo dire una pirlata su quelli che telefonano ai programmi radio senza sapere di cosa si parla, così, tanto per “fare sentire la sua voce”. E su quelli che la voce gliela danno “perché è giusto sentire cosa ne pensa la gente”. 

Quella gente che non sa di cosa si parla, e che non lo sappia è scientificamente dimostrabile  perché non ha gli strumenti legali, tecnici, informativi atti a conoscere il problema in oggetto e darne quindi valutazioni, giudizi e diocisalvi magari anche proposte risolutive.
Gente che se va bene dice cazzate in modo adeguatamente civile, più spesso in modo urlato e sgrammaticato. 

Ma chissenefrega, dico io da pirla, di cosa pensa la signora Pina dell’emergenza in Val di Magra, se non sa nemmeno dove sta.  Chissenefrega, dico io da pirla, del signor Lino che parla dell’aggressione all’autolavaggio di Pianura senza che nemmeno i Carabinieri sappiano esattamente cosa è successo. Chissenefrega, dico io da pirla, del giovane Erminio, che parla dei problemi della disoccupazione europea da un borgo vicino a Rimini da cui non si è nemmeno mosso per fare il militare.

Non voglio “sentire la sua voce”, non mi da nulla più di quanto avessi stando in silenzio. Vorrei la Repubblica dei Filosofi di platoniana memoria almeno alla radio, con accesso limitato agli addetti ai lavori, definibili come tali solo dopo un adeguato esame di ammissione che preveda un accertamento sulla loro conoscenza di italiano, storia, economia e magari, perché no, anche di morale comparata ed educazione civica. 

Ma così non si farebbe audience, perché lagggente vogliono sentire la sua voce…
E poi capisco che in questo modo praticamente nessun politico potrebbe più parlare alla radio.

giovedì 9 ottobre 2014

E COPIAMOLI 'STI BRONZI



Oggi mi sento pirla artistico. 

Quanti sono quelli che passando  in piazza della Signoria a Firenze ammirano  la famosa statua del David di Michelangelo posta in risalto davanti a Palazzo Vecchio senza porsi il problema della sminuizione subita dal sapere che l’originale sta nella Galleria dell’ Accademia (per i pochi che lo sanno)?
 
Quanti si sentono fraudolentemente ingannati nell’apprendere che gli splendidi cavalli di San Marco sul terrazzo della basilica Veneziana sono in realtà copie identiche di quelli conservati, per giuste ragioni conservatoristiche,  all’interno del Museo della basilica stessa (i pochi che lo sanno)?

Passando da Firenze e Venezia non ho percepito ondate di disgusto per l’esposizione di queste copie, né le città d’arte si sentono minimamente sminuite per questo: le copie sono perfette tanto quanto le moderne tecnologie permettono, i capolavori originali sono salvi, mi risulta che tutti siano contenti.

Tutti tutti proprio no, visto che da tempo si solleva un gran casino a proposito dell’esposizione impedita dei Bronzi di Riace al futuro Expo 2015. Chi sostiene che lo spostamento costerebbe troppo in rischi artistici e assicurazioni, chi si dice certo che qualsiasi coreano in visita a Milano in quei giorni sobbalzerebbe di indignazione nello scoprire che i famosi piselli esposti e quanto vi sta dietro non sono originali.

Io che sono pirla ho pensato: ma se sotto le copie esposte di questi o altri capolavori si mettesse un QR code,  fotografando il quale si potesse avere uno sconto del 50% per viaggio e soggiorno a Reggio Calabria alla volta degli originali, non si risolverebbe il problema, magari incrementando pure l’economia calabrese?


mercoledì 8 ottobre 2014

NEWS IMPORTANTI



Sento da ANSA: rischio di diffusione dell'ebola fuori dall'Africa (come se restando in Africa dovesse importarci meno, e forse è così); l'Isis (maiuscolo, dovessero mai incazzarsi) avanza verso Bagdad incontrastato; la crisi economica italiana ed europea procede con sua massima soddisfazione; due dei miei figli sono disoccupati e si arrangiano sottopagati in nero (questa news non l'ha lanciata l'ANSA, ma è vera lo stesso). 

I giornalisti titolano in apertura dei loro quotidiani e radio/telegiornali sui possibili/probabili furti della juve (minuscolo, se si incazzano I gobbi ce ne faremo una ragione come dice Matteo), e sulla querelle Alfano-sindaci sui matrimoni gay. 

Entrambe le cause arrivano giustamente e subito, SUBITO, con interpellanze al parlamento.

Per non sentirmi troppo pirla e sottoconsiderato sto meditando di diventare un omosessual juventino