sabato 23 luglio 2016

Aridateme Ghericuper




Sono abbastanza anziano da ricordare un mondo in cu Gary Cooper, che si capiva che era buono, uccideva i cattivi, che si capiva che erano cattivi,  e il mondo poi era migliore.
Un mondo in cui sapevi che i buoni erano gli ammericani e i cattivi i nazi, i buoni erano le parrocchie e i cattivi gli spacciatori, i buoni erano i diccì e i cattivi i piccì (o viceversa), i buoni i carabinieri e i cattivi i rapinatori.

Oggi vedo un mondo in cui abbatti un tiranno con le armi e non trovi per  sostituirlo uno meno corrotto di lui, pensi di eliminare una dittatura aiutando la resistenza e scopri che questa usa i tuoi soldi contro di te sparandoti al bar sotto casa, celebri la shoah (e allora le foibe? come diceva la Guzzantina) condannando i cattivi tedeschi che mangiavano e bevevano sapendo, mentre prendi un aperitivo davanti al mare che ti separa in quelle stesse ore da una pulizia etnica che conosci benissimo. Ti lamenti che ti facciano vedere in tv i bambini siriani annegati mentre stai cenando e paghi per farli sterminare in campi di concentramento da altri purché non te li facciano vedere. Ti sconvolgi per gli sgozzati di coltello e resti indifferente per i decapitati da schegge di bombe intelligenti. Fai l’integralista in alimentazione bio non violenta e non fai nemmeno un SMS per aiutare chi muore di fame in Somalia. Con la scusa, che poi è vero, che le organizzazioni si pappano tutto e se anche passano aiuti poi se li pappano i boss locali. Ogni irruzione della finanza in qualsivoglia ente, fosse pure la bocciofila di quartiere, scopre almeno cinque burocrati/politici corrotti.

E quel che è peggio, secondo questo povero pirla, è che ai tempi di Ghericuper c‘erano Andreotti e Berlinguer, Adenauer e Kennedy, Einstain e Gandhi, che davano almeno l’idea di immaginare un mondo futuro più accettabile per loro e quindi anche per noi. 
Adesso se penso al futuro dei miei nipoti affidato a Renzi e Brunetta, a Trump e a Hollande, a Gates e Jobs mi viene da consigliare ai miei figli di non farli. Non perché i sopra citati politici e pensatori siano di per sé più cattivi dei politici e pensatori degli anni cinquanta, ma perché mi sa tanto che non hanno idea, nemmeno in chiave di ritorno egoistico loro, di come pensare –non dico costruire- un futuro accettabile per i loro nipoti. 
E credo di dover chiedero loro scusa (ai nipoti) per il mondo che abbiamo combinato.