mercoledì 25 novembre 2015

A proposito di papa Francesco volante



Allora: papa Francesco, con tutto il casino che gira al momento, decide di andare comunque in Africa. 
Qualcuno pensa che crei milioni di problemi alle sicurezze di mezzo mondo per la sua voglia di essere il protagonista dell’occidente. Qualcun altro pensa che lo fa perché è davvero il protagonista dell’occidente, un faro di cui c’è un gran bisogno perché nessun altro lo sa fare, un faro che indica la via del coraggio misericordioso, e comunque del coraggio di vivere i propri valori malgrado e nonostante il terrore. C’è chi pensa che cerchi il martirio, d’altronde lui è uno dei pochi che ci mettono non solo la faccia ma anche tutto il resto per quel che credono… 
C’è chi pensa d’altra parte che in realtà non corra rischi: se diventasse martire allora sì che partirebbe la crociata (l’undicesima per chi pignoleggia storicamente), e l’ISIS è tutto meno che cretino: sarebbe un disastro definitivo per il califfo e tutti quelli che lo sostengono più o meno chiaramente. Salvo il fatto che a quel punto sarebbe Al Baghdadi a diventare il martire della sua fede, e c’è chi pensa che questo sia il suo vero obiettivo, o almeno l’obiettivo di quelli che lo spingono avanti con soldi e armi... 
Ma c’è chi pensa che se l’ISIS non ha comunque interesse al momento a creare questo o quel Grande Martire, altri lo sono parecchio: fabbricanti di armi, finanzieri occulti, petrolieri e così via, e quindi saranno loro a tirare il grilletto per scatenare il putiferio finale...
Senza dire che c’è chi pensa che tutto ciò è orchestrato dagli Americani che vogliono riprendere il dominio del mondo, dopo essersi abbattuti da soli le torri gemelle, usando i Russi come teste di ponte nel vicino oriente, a cui dare poi la colpa di tutto.

E sarei io il pirla….